Sto per iniziare il Dottorato in Matematica. La laurea in Fisica conferisce vantaggi a livello di mentalita' in molti campi, tra cui la matematica.

Si dovrebbe indagare anche cosa fanno i dottorandi e i dottori di ricerca in Fisica come da me richiesto all'assemblea dei soci SIF (novembre 97). Considero il dottorato come una occupazione a tempo determinato.

Ritengo che il corso di laurea in Fisica sia un valido strumento formativo sia per un impiego inerente la materia di studio che in generale per un lavoro che richiede una forte componente intuitiva e creativa.

Sto completando l'ultimo anno del corso di dottorato di ricerca (XI ciclo)

Sono attualmente impiegato con contratto di formazione lavoro a 24 mesi.

Appena dopo la laurea mi sono trasferita per motivi famigliari all'estero(Germania)dopo mi sono sposata e ho avuto un figlio. Prima della ricerca di un lavoro ho dovuto imparare la lingua tedesca e olandese.

E' rilevante come laurea scientifica, viene considerata come una laurea in ingegneria.Mi e' comunque stata utile per sviluppare un metodo per affrontare problematiche anche non tecniche.

Penso che il corso di laurea fornisca allo studente una "cultura fisica" troppo specialistica (Io ad es. ho una buona conoscenza della fis. materia mentre non so' quasi nulla di tutto cio' che riguarda la fis. nucleare delle particelle). Ritengo invece che un laureato in fisica debba avere una cultura piu' vasta(nei curriculum non richiedono la specializzazione).

Sono stata assunta al termine del contratto di formazione (due anni da marzo94 a marzo96

Preciso che la laurea in fisica e' da considerarsi rilevante in quanto il contatto con la societa' presso cui lavoro e' avvenuto attraverso una selezione dagli elenchi di laureati in fisica o matematica.L'attivita' che svolgo attualmente,essendo di tipo informatico,non ha stretti legami con la tipologia di laurea conseguita.

Non ho ancora ricevuto il diploma di laurea!

1)Cariera accademica (dottorato-post doc-ricercatore,..) da rivedere:solo chi ha le spalle coperte (soldi) o chi pensa di vivere solo per la fisica riesce a continuare! Cosi' facendo si perdono persone valenti. Inoltre il personale universitario e' vecchio,stanco e demotivato e questo influisce negativamente anche sulla didattica con conseguente incapacita' di produrre nuove leve valide. 2) In italia praticamente non esistono alternative all'Universita' per chi si sente portato ad un lavoro di ricerca.

La scuola statale mi ha offerto solo saltuarie supplenze (troppo poco per farmi rinunciare ad una assunzione in una scuola privata) e l'industria non mi ha aperto alcuna porta. Appena laureata ho spedito parecchi curriculum e solo alcune societa' mi hanno risposto via lettera con la solita frase. Per alcune ho saputo che il mio voto (106) non era sufficiente per approdare al primo colloquio. Un fattore fondamentale che impedisce un facile inserimento nel mondo del lavoro (scuola privata inclusa) e' il mio sesso, essere donna in eta' fertile. P.S. Quando sono stata assunta nella scuola dove lavoro ero solo fidanzata con scarse possibilita' di un imminente matrimonio e quindi di un' imminente maternita' (e' una scuola cattolica e io pure).

La facolta' di fisica ha comunque la possibilita' attraverso i laboratori del terzo anno di permettere un ampio utilizzo di strumentazione inerente le misurazioni sperimentali. L'industria permette la concretizzazione di conoscenze e l'impiego ed adattamento di metodologie operative nell'apprendimento di nozioni teoriche. E' inoltre molto utile in tesi la conoscenza e familiarizzazione con processi di calcolo iterativi in linguaggio fortran attraverso cui si concretizzano immediatamente i livelli di conoscenza di funzioni e/o concetti teorici altrimenti fumosi e vaghi.

Studente di dottorato in Francia con un contratto parificato a un impiego a tempo determinato. In Italia le borse di studio che ho avuto (Universita' di Bologna) comportavano dei contratti "a ritenuta d'acconto".

Dopo la laurea e il servizio civile mi sono preso un anno e mezzo di vacanza , non ho cercato lavoro se non quello che mi necessitava per sopravvivere essendo stato all'estero (UK) per la maggior parte del tempo. Adesso tornato a Milano lavoro, perche' mi hanno chiamato loro nel posto dove ho fatto il servizio civile, come docente di laboratorio di elettricita'. Penso che la laurea in fisica sia sempre rilevante in qualsiasi occupazione perche' volente o nolente ho acquisito una forma mentis. Grazie per avermi chiesto un commento.

La mia storia e' mal descrivibile con la griglia qui sopra. Appena dopo la laurea ho lavorato sostanzialmente gratis all'universita' con il mio professore di tesi per circa quattro mesi. Disperato per la mancanza di denaro ho lasciato il laboratorio per andare in una piccola societa' di consulenza impiegato come programmatore. Alla scadenza del contratto non sono riuscito a trovare altro che delle ore di supplenza in una scuola privata. Dopo piu' di due anni passati alla ricerca di un lavoro in cui una laurea in Fisica fosse rilevante, ho concluso che in Italia non esiste. Fortunatamente sono riuscito a convincere un professore dell'Universita' di Lancaster a prendermi nel suo gruppo di ricerca come PGD STUDENT. Ho quindi iniziato a lavorare in questa universita' lo scorso agosto. Penso che una delle peggiori attitudini della Universita' Italiana,dei professori italiani,sia quella di tenere a lavorare ex-studenti,dopo la laurea,gratis, promettendo loro di trovare prima o poi una borsa di studio. E' estremamente frustrante lavorare,pure facendo ricerca, senza ricevere un compenso per mesi essendo conscio che quella e' l'unica possibilita' per continuare ad occuparsi di Fisica. Il problema e' che,in quasi la totalita' dei casi, i soldi non si trovano e il tutto si risolve in un nulla di fatto.

L'attuale occupazione a tempo determinato e' un contratto di formazione lavoro.

Dottorato presso l'Universita' di Cape Town tramite borsa di studio. Insegno Fisica e Matematica presso la stessa universita' per il periodo di dottorato.

Precisazione riguardo la mia attivita' attuale: borsista della scuola di specializzazione in Fisica sanitaria ( secondo anno ) dell'Universita' di Milano e tirocinante presso un dipartimento di Fisica sanitaria di un ente ospedaliero.

Lavoro in una finanziaria-credito.

Secondo me durante il corso di laurea in fisica gli esami di matematica ( Analisi I e II, Metodi matematici della fisica ) sono troppo pesanti e approfonditi per chi ha intenzione di seguire un indirizzo sperimentale. In confronto gli esami di Esperimentazioni di fisica I e II sono poco curati e rigorosi. Anche un pochino di Chimica organica non farebbe male. E' possibile che un laureato in fisica conosca gli spazi di Hilbert ma non sappia cosa sia un polimero o un idrocarburo? Grazie per l'opportunita' di aver potuto scrivere questo commento.

Il corso di laurea in fisica e' stato per me un'esperienza positiva,che mi ha profondamente dal punto di vista professionale,mentale e logico.Sarei molto grato se l'Universita' mantenesse ancora vivi i contatti con i laureati,informandoli su eventuali seminari o lezioni proposte.

Quando facevo colloqui in cerca di primo impiego ho notato che i lavori offerti erano di tipo informatico.I requisiti erano il possesso di una generica laurea scientifica senza conoscenze specifiche nel campo.

Lavoro presso l'Istituto ricovero e cura a carattere Scientifico.

Lavoro presso una casa editrice.

Lavoro in ospedale

Sono un imprenditore,ho una ditta produttrice di mobili/arredamento.

Credo che il problema per l'inserimento dei fisici nel mondo del lavoro sia imputabile a una scarsa conoscenza da parte del mondo dell'industria di quali siano le competenze del fisico e la sua professionalita'.Un maggior contatto con l'industria sarebbe a mio avviso auspicabile.

Attualmente la laurea in fisica non permette un positivo approccio col mondo del lavoro. L'Universita' statale di Milano a mio avviso,ha pochi contatti con le industrie lombarde:errore che il politecnico di Milano si e' guardato dal fare. Sembra paradossale ma ho notato che in Itali un perito elettronico o informatico ha maggiori opportunita' di trovare lavoro rispetto ad un fisico.

Lavoro presso una casa editrice.

L'Universita' da una preparazione troppo teorica.

Per l'attuale occupazione non e' rilevante la laurea in fisica ma le conoscenze informatiche,elettroniche.

L'industria italiana preferisce avere laureati in ingegneria piuttosto che in fisica.

Lavoro in un istituto bancario. Nelle universita' italiane ci vuole piu' impulso verso la ricerca e maggiore attivita' didattica soprattutto sperimentale.

Lavoro presso un industria di robotica spaziale.

Sto attualmente svolgendo il II anno di dottorato in Fisica.

Sconsiglio a tutti coloro che mi chiedono informazioni di scegiere la facolta' di fisica!!L'impegno profuso negli studi non e' sicuramente ripagato nella realta' lavorativa!!!

Attualmente sono dipendente presso una casa editrice scientifica.

Sono attualmente dottorando, XI ciclo.

Ritengo che la societa' italiana di fisica dovrebbe fare qualcosa di piu' per propagandare la preparazione e la professionalita' dei prori laureati,talvolta sottovalutati.

I dottorandi sono una ricchezza per l'intera societa'.Sarebbe bello che venissero trattati meglio.

Mi occupo di servizi informatici.Per il futuro sto considerando molto seriamente la possibilita' di trasferirmi all'estero. Nonostante l'alto livello raggiunto nella mia professione non sono soddisfatto:io volevo e voglio fare il fisico.

A febbraio 1998 non ho ancora ricevuto il diploma di laurea.

Mi e' stato difficile trovare lavoro come fisico.

Conseguita la laurea, mi sono posto un limite di due anni per trovare un posto dove:1)fosse possibile fare ricerca in modo serio 2)guadagnare almeno come un impiegato. Purttroppo,alla scadenza ho dovuto rassegnarmi ad ammettere di non aver trovato un posto siffatto.Allora ho abbandonato l'idea di fare ricerca nel campo della Fisica e sono andato a lavorare nel primo posto che ho trovato.

Ricominciassi infinite volte,infinite volte sceglierei fisica.Nonostante non sia specificatamente utile per lamia attuale attivita' e' sicuramente il percorso formativo migliore per sviluppare capacita' di apprendimento in qualsiasi campo.

La prima occupazione era in un'azienda informatica dove ho lavorato per un anno.Dopo mi sono licenziata per dedicarmi all'insegnamento,dapprima con contratto a tempo determinato e ora a tempo indeterminato,anche senza avere l'orario di cattedra completo.

Sarebbe cosa gradita avere il diploma originale di laurea. Manca l'albo dei fisici.

Attualmente svolgo dottorato di ricerca presso l'Universita' di San Paolo del Brasile in "Meccanica celeste"

Anche se ho un'occupazione stabile sono comunque sempre alla ricerca di nuove esperienze per una costante crescita professionale nel campo della ricerca e sviluppo di nuove applicazioni.

Lavoro in un industria aerospaziale.

Non e' chiaro se l'attivita' post-laurea e' da considerarsi come occupazione.

La facolta' di fisica non mette in condizioni di proporsi nel mondo del lavoro;i corsi sono strutturati in modo tale da risultare pure esercitazioni accademiche;non viene stimolata la crescita personale.Tutta la struttura organizzativa si regge sull'autogratificazione dei docenti.

La laurea in fisica e' rilevante nell'avermi dato l'elasticita' sufficiente e la formazione scientifica di base per imparare con relativa facilita' un mestiere.

Sto frequentando un corso nel campo dell'animazione sociale,dove la laurea in fisica non serve.

Sono impiegato nel campo elettromedicale.

Andrebbe istituito un corso di modellistica atmosferica e un corso di analisi numerica annualeche,prescindendo dal linguaggio,insegni le tecniche e i metodi generali di trattamento delle equazioni in forma discreta.

Mi occupo di apparecchiature elettromedicali e di controllo qualita' in radiologia nella regione lombardia

La preparazione che la laurea in fisica da' e' troppo teorica e troppo inadeguata per affrontare la realta' lavorativa. Il corso di laurea a mio parere dovrebbe essere portato a 5 anni, smembrando alcuni esami fra i piu' impegnativi.

La laurea in Fisica serve solo per trovare lavoro dentro l'Universita'.Se l'avessi saputo avrei studiato Filosofia che almeno sarebbe stata umanamente piu' utile. In universita' non avevo raccomandazioni per trovare un posto.

Sarebbe necessario un maggior contatto con l'industria e con il mondo reale.

Sto facendo il dottorato in Biochimica.

Se tornassi indietro considererei ancora il corso di laurea in Fisica;tuttavia preferirei avere insegnanti che sanno fare il loro lavoro e vorrei frequentare un'universita' non un esamificio.

Sto svolgendo il dottorato di astrofisica presso il SISSA di Trieste dopo un anno trascorso in USA con una borsa di studio.

Dopo la laurea ho vinto una borsa di studio per la Formazione di ricercatori industriali.

Sono molto contento del lavoro che svolgo e mi occupo di fisica tutti i giorni.Certo e' una fisica un po' diversa da quella che da buon fisico matematico ero abituato a maneggiare. Carissimo presidente facciamo qualcosa per chi vuole continuare ad occuparsi di Fisica in universita' e non solo:questa e' la differenza con l'Europa.

C'e' la mancanza di un organismo efficace, in grado di tutelare e supportare i fisici sia nella ricerca dei lavori,sia nel suo svolgimento.

Il taglio fortemente teorico e lo scollamento con la realta' industriale non aiutano a formare una qualifica per chi non rimane in universita'.

La facolta' di fisica da un'ottima formazione mentale,ma ha pochi sbocchi lavorativi nel settore. Lavoro presso una cooperativa-telemarketing.

Ho trovato occupazione presso una comunita' educativa.

Sarei interessato all'esito finale di questa indagine.

Ritengo che la formazione di un eventuale futuro ricercatore all'estero sia fondamentale per la sua formazione personale.

Credo sia opportuno inserire un esame fondamentale di elettronica.

Master Com. Scienza c/o SISSA

Ho lavorato a tempo pieno per 6 anni in ospedale (radioterapia). Ho vinto 2 borse senior annuali e ho ricevuto l'assegnazione di una collaborazione non continuativa per 6 mesi. Non sono mai riuscito ad entrare in scuola di specialita' (Fis. Sanitaria). Ho una decina di pubblicazioni, alcune su riviste internazionali. Per trovare una sistemazione mi sono dovuto adattare a un posto di VI livello (assistente tecnico diplomato). Il non superamento dei test di ammissione alla scuola e la normativa vigente sull'ammissione alla partecipazione ai concorsi per fisico sanitario, ha impedito di mettere a frutto l'esperienza maturata.

Tra i giovani maturandi di ogni anno, raramente se ne trova qualcuno che vorra' frequentare il corso di laurea in fisica!

Qui riassumo i dati relativi alla mia attivita' post-laurea: nel 94 lavori saltuari e inizio attivita' di ricerca all'ESO (Germania) , dall'ootobre 95: PhD in Inghilterra, fine98 post- doc di nuovo in Germania.

La mia tesi di dottorato in Germania, iniziata nel giugno 1995, terminera' dopo l'estate del 1998.

Ho lavorato con continuita' ed impegno a tempo indeterminato dal 1990 al 1993. In questo periodo ho seguito i corsi serali. Nella mia posizione attuale, la preparazione del corso di laurea in Fisica e' apprezzata.

Servizi alle aziende. Attivita' post-laurea: corsi di perfezionamento.

Lodevole iniziativa. Dare piu' risalto alla laurea in Fisica. Risanare lo scollamento tra corso di laurea e sbocco professionale. Maggiore collegamento con la ricerca industriale.

Malgrado l'esperienza maturata nella ricerca ho dovuto rinunciare al mio interesse per un'occupazione per me non stimolante e di scarsa soddisfazione.

Universita' di Princeton (USA)

Mi occupo di geofisica per una multinazionale operane nell'ambito della ricerca/sviluppo di giacimenti di idrocarburi. Opero principalmente in Medioriente.

Nonostante mi sia laureata con il massimo dei voti, credo che i miei studi sarebbero stati molto piu' proficui se, durante il corso universitario, vi fosse stata maggiore possibilita' di interazione con i docenti. In piu' credo che il numero totale degli anni per conseguire la laurea ed il dottorato sia troppo lungo rispetto alla media europea.

Specializzazione su argomento di fisica della materia.

L'industria avrebbe bisogno di un maggior numero di fisici sperimentali ma l'impostazione didattica molto teorica di Milano, basando la selezione esclusivamente su Analisi Matematica I e II, Geometria, ecc. (pittosto che su Fisica I e II e i laboratori), ne IMPEDISCE l'effettica formazione. Resto a vostra disposizione per qualsiasi iniziativa come la presente.

Difficile trovare lavoro esterno all'Universita', inerente allo studio della fisica.

Argomento tesi: modellistica inquinamento atmosferico Impiego attuale: dottorando al Politecnico federale svizzero Losanna

1. Esiste al Politecnico di Milano un'associazione laureati che provvede in modo davvero efficiente alla ricerca di occupazione per i soci. Per i laureati in fisica non esiste. Sarebbe utile. 2. Il corso di laurea in Fisica cosi' com'e' fatto ora e' inadeguato a preparare buoni fisici, semmai buoni matematici. Manca completamente un aggancio alla realta' aziendale. Comprende pochi esami (tipicamente il 3 anno) prettamente fisici e non matematico/teorici. Occorre sicuramente portarlo a 5 anni o snellire la parte teorica a favore della fisica vera e propria.

In realta' io ho un ruolo commerciale e mi occupo di prodotti che in realta' prima conoscevo ben poco. Inoltre il mio cliente si occupa di semiconduttori, il che esula ancora una volta dalla mia preparazione universitaria.

1. Lavoro con contratto di formazione di 2 anni: probabile assunzione a tempo indeterminato allo scadere dei 2 anni. 2. L'industrai presso cui lavoro e' di tipo micro-elettronico. Mi occupo di sistemi di qualita': la laurea in Fisica e' rilevante ma non indispensabile. 3. Auspico un maggior collegamento tra le facolta' tecnico-scientifiche italiane e la realta' industriale.

La mia tesi riguarda in maniera specifica la Fisica dell'atmosfera che (ai miei tempi) faceva parte del piu' generale orientamento di fisica terrestre e ambientale che non vedo menzionato. In generale per tutti e' difficoltoso trovare un lavoro, ma per noi fisici e' complicato anche trovare offerte o concorsi che ci riguardino. Appena finiti gli studi ho scoperto l'estrema importanza della conoscenza delle lingue straniere, soprattutto l'inglese. Se il Dip. di fisica dell'Univ. di Milano volesse effettuare un salto di qualita' sfornando scienziati abili di muoversi a livello mondiale, dovrebbe investire maggiormente nell'insegnamento delle lingue straniere con dei corsi ad alto livello, convenzionati con i migliori istituti linguistici milanesi. Si potrebbe prevedere, per esempio, alla fine degli studi la compilazione del riassunto della tesi anche in lingua straniera. Io mi sono trovato in un mondo fatto di report, presentazioni in pubblico e pubbliche relazioni tutto in inglese con la mia conoscenza poco professionale della lingua e ben poco migliorata dal corso in universita'.

Commercio di apparecchi diagnostici e microscopia. Dopo 8 anni di studio non pensavo di dover mettere nel cassetto argomenti e nozioni con i quali avrei voluto avere un riscontro pratico quindi spero al piu' presto di essere contattato da qualche azienda che mi consenta di riprendere argomenti ormai morti e sepolti (purtroppo per me).

Il dottorato di ricerca e' la mia attuale e prima occupazione.

Sono ancora iscritta al IV anno del corso di dottorato in Matematica.

Non ho ancora ricevuto il mio diploma di laurea!

Dottorato in Matematica ancora in corso

Ente di impiego: Semiconduttori

Ente di impiego: formazione in amhito informatico (corsi). Pur non essendo rilevante per l'occupazione attuale, credo che gli studi di Fisica mi abbiano dato l'elasticita' mentale necessaria per lavorare nel campo attuale. Sono comunque deluso dal fatto che in Italia la ricerca e le opportunita' per i neolaureati siano basate piu' sulle "conoscenze personali" del candidato che sulle sue effettive capacita'.

Auspicherei un cambiamento del sistema universistario introducendo uno stage in industria, allo scopo di rendere piu' facile l'introduzione del neolaureato nel mondo lavorativo.

Ente di impiego:Finanza

Telecomunicazioni

Ente di impiego: Telecomunicazioni. In azienda i fisici rischiano di essere valutati come ingegneri di serie B; penzo sia bene diversificare Fisica da Ingegneria puntando su una preparazione allargata e flessibile piuttosto che esasperando aspetti teorici che si dimenticano in fretta.

Attivita' post-laurea: borsa di studio Ente di impiego: CNR

Attivita' post-laurea: Corso F.S.E.

Benche' la laurea in Fisica non sia rilevante per la mia attuale attivita' di programmatore e' stata un punto di vantaggio per trovare lavoro, inoltre ritengo che sia stata un'esperienza formativa utile in quanto la mia formazione mi permette di affrontare facilmente materie sconosciute se queste richiedono un approccio logico ai problemi.

Impiego attuale: libero professionista - consulente informatico.

Dottorato: inserita in graduatoria in attesa di conferma

Ci sono pochi posti di lavoro "da fisico" nell'industria.

Libera professione

Ho considerato come prima occupazione l'assunzione con un contratto biennale presso il CNRS francese, resa possibile grazie ad una borsa di studio della Comunita' Europea. Precedentemente ho svolto lavori di collaborazione scientifica pagati saltuariamente senza un contratto ufficiale.

- Corso universitario troppo lungo - Piccola e media industria non sanno cosa puo' fare un fisico - Nelle scuole superiori la materia "fisica" deve essere insegnata da laureati in Fisica (e non in Matematica) - Pochissima ricerca in collaborazione tra Universita' e Industria o Enti statali. Non ci sono sbocchi lavorativi "naturali" per il laureato

Ente di impiego: Multinazionale (software e hardware)

Ente di impiego: prodotti per le telecomunicazioni

Sono molto deluso della situazione della ricerca in Italia che e' assolutamente sottovalutata e comunque svincolata dal mondo del lavoro. Ho lavorato al CISE su un progetto di analisi numerica assai interessante che mi ha tenuto occupato, come consulente, per due anni ma oramai non sono stati stanziati piu' fondi. Mi ritrovo a dovermi "svendere" per lavori di manovalanza informatica che un qualsiasi diplomato competente ptrebbe portare avanti. A cosa mi e' servito laurearmi in Fisica a parte, beninteso, il piacere di un accrescimento culturale che, ovviamente, non rinnego?

Desideravo proseguire gli studi frequentando il corso di Dottorato di Ricerca ... ma i posti erano "finiti"! (leggi: "gia' tutti assegnati" per quell'anno)

Ente Locale: PMIP dell'AUSL della Provincia di Como Non sono affatto pentita della mia scelta universitaria, anche se e' difficilissimo trovare un impiego stabile in qualita' di fisico, anche con un doploma post-laurea, la carriera e' lunghissima e piena di ostacoli. Molti miei colleghi hanno rinunciato a fare il fisico e si sono adattati a fare altro, per lo piu' nel campo dell'informatica. Certamente l'attuale corso di laurea non da' una preparazione adeguata per un inserimento nel mondo del lavoro.

Il primo lavoro in cui era pertinente la laurea in Fisica e' stato nel 02/96

Attivita' post-laurea: borsa di studio

Attivita' post-laurea: borsa di perfezionamento

Svolgo anche attivita' di consulenza nel campo della fisica acustica.

Sono insegnante di Fisica presso un Istituto professionale privato dal 01-95 e contemporaneamente presto servizio a tempo determinato e part-time presso la ragioneria di un comune. Non sono per niente soddisfatta della precarieta' della mia occupazione e non ho trovato assolutamente supporto da parte dell'Universita' per l'inserimento nel mondo del lavoro. Sono sosddisfatta, tuttavia, dei poter insegnare e di essere in grado, grazie agli studi svolti, di poter esercitare anche lavori non inerenti e di essere apprezzata per il mio modo di affrontare e risolvere i problemi.

La laurea in Fisica e' rilevante solo in un certo senso e non per i contenuti, che non ho occasione di utilizzare, ma per la forma mentis e l'attitudine al rigore logico che lo studio scientifico da'.

La difficolta' e la lunghezza reale del corso di studi non sono giustamente prese in considerazione nel mondo dell'industria. La figura del fisico non e' sufficientemente valutata. I contatti con il mpndo del lavoro sono determinati soltanto dalla buona volonta' di alcuni docenti. L'ambiente universitario e' freddo , dettato da interessi personali.La specializzazione non ha alcun riconoscimento reale. Il fisico deve farsi strada da solo.

La distanza tra mondo universitario e lavorativo e' spesso scoraggiante. Il C.d.L. in Fisica forisce una cultura che puo' essere importante dal punto di vista personale, ma che spesso non e' cio' che chiede il mercato. Mi auguro che nei prossimi anni vengano introdotti, ad esempio, piu' laboratori che permettano di rendere applicative le conoscenze che spesso rimangono teoriche.

Ente di impiego: Ospedale

Utilizzo lo 0,1 % di quello che ho studiato.

E' stato pressoche' impossibile trovare un impiego nel campo della ricerca al di fuori dell'Universita'. Sicuramente questo fatto e' stato ed e' tuttora fonte di sconforto.

Non si trova impiego nel campo della ricerca o piu' semplicemente nel campo della fisica. Inoltre per gli altri tipi di impieghi vengono privilegiati i laureati in informatica e soprattutto in ingegneria anche se svolgono il medesimo lavoro che svolgo io ( o piu' semplicemente i diplomati con esperienza).

Ente di impiego: struttura di formazione e ricerca

Mentre ho ormai abbandonato l'ipotesi di un inserimento nell'industria che sceglie soggetti molto giovani, capaci, che abbiano conseguito la laurea in tempi brevi e che accettino un elevato livello di competitivita' , mi sto orientando in concorsi per collaboratore tecnico in Universita' (Scienza dei Materiali) poiche' l'insegnamento non mi soddisfa pienamente, essenzialmente sotto il profilo dei contenuti.

Ente di impiego: software mode

Ecologia

reputo fondamentale l'esperienza di tesi e dal punto di vista umano e dal punto di vista professionale

A posteriori ritengo che l'Universita' dovrebbe dare maggiore visibilita' delle applicazioni lavorative del corso di laurea in Fisica. In realta' a me non ne aveva date affatto! Ho trovato il mio primo lavoro solo grazie a conoscenze e adattandomi a lavori anche umili.

Sono occupato presso il corpo tecnico dell'esercito italiano come SottoTenente.

Universita' e industria piu' sinergicamente correlate. L'universita' deve formare al lavoro.

Importante e' l'apertura e contatti da parte del relatore e del suo gruppo alla comunita' scientifica nazionale e internazionale.

Ho incontrato parecchie difficolta' nella ricerca di un lavoro.Nel momento in cui ho avuto la possibilita' di frequentare uno stage(grazie al fondo sociale europeo) mi sono inserita in un contesto aziendale in cui, per un certo periodo,ho potuto svolgere attivita' di ricerca.

Gli insegnamenti sono troppo lontani rispetto alla formazione e il saper fare richiesti dal mondo del lavoro.

E' deprimente e preoccupante che a ormai tre anni dalla laurea abbia lavorato in totale per tre mesi

Finche' i tesisti potranno essere sfruttati a tempo indeterminato non potranno essere prodotti laureati coi tempi richiesti dal mondo del lavoro.

Nel corso di laurea in fisica non si acquisiscono nozioni relative al campo delle apparecchiature elettromedicali.

Sarebbe auspicabile mettere in contatto laureandi/laureati con aziende

La laurea in fisica mi e' stata utile,e tutt0ora mi e' utile,come"palestra di apprendimento",non per gli argomenti studiati.

La figura del fisico nonostante lo spessore culturale del corso di laurea in fisica non e' adeguatamente valorizzata in ambito industriale.

E' quasi impossibile trovare lavoro come biofisico in un industria.Occorrerebbero stage e integrazione con l'industria prima della laurea

Il corso di laurea in fisica dovrebbe essere piu' vicino alle esigenze del mondo lavorativo.Inutile sfornare laureati orientati alla ricerca quando la ricerca non da capacita' di assorbomento.

Ogni ulteriore commento e' superfluo.

la laurea in fisica e' rilevante in quanto laurea scientifica.

Avendo speso i soldi per spedire questo modulo e soldi per pre-pagare la risposta,avreste potuto approfittarne per fare un sondaggio un po' piu' completo.

Se dovessi tornare indietro rifarei fisica.

Il corso di laurea in fisica cosi' come e' attualmente strutturato e' datato: forse va bene per formare dei ricercatori; le materie trattate non hanno alcuna applicazione pratica per uno sbocco lavorativo. In compenso anche molte persone uscite con 110 e L non hanno le basi di chimica, di termodinamica e non sanno risolvere elementari esercizi di meccanica. L'orientamento ricevuto al terzo anno e' del tutto incompleto ed inutile e non tiene conto delle esigenze del mercato futuro; si limita alla presentazione di alcune aziende che possono avere interesse nei fisici. Invece l'orientamento per i neolaureati e' inesistente. Si trovano allo sbaraglio senza sapere a chi spedire il curriculum, per non parlare dei bandi di concorso e delle borse di studio che non sono aggiornati e spariscono "misteriosamente". Francamente non capisco quali dati vogliate ricavare da un questionario cosi' generico . Penso di essere tra i fortunati che adesso hanno un buon posto fisso ma la laurea in fisica non mi e' servita a niente. Ho fatto un corso di formazione in campo ambientale e ho iniziato a studiare e a documentarmi finalmente per qualcosa di utile altrimenti sarei ancora disoccupata.

Azienda di informatica che offre servizi alle banche.

Il dottorato e' stata l'unica attivita' da me intrapresa dopo la laurea (inizio 11-94). Occupo un posto all'Universita' di Groningen (Olanda) come PhD che prevede un periodo di lavoro di 4 anni (trattasi a tutti gli effetti di un contratto olandese e non di una borsa italiana).

La laurea in Fisica non e' rilevante ma lo e' stata in fase di ingresso. La struttura universitaria non ha minimanente contribuito a procurare occasioni di contatto tra i laureati e il mondo del lavoro. Senza prendere a modello le universita' private, provate anche solo a confrontarvi con il Politecnico. Le statistiche non servono a vantarsi della fatica e dell'impegno degli altri.

Per quanto mi riguarda e' stata molto apprezzata e determinante ai fini dell'assunzione la preparazione di tipo sperimentale.Ho inoltre constatato l'importanza di saper gestire e utilizzare strumenti informatici di vario tipo.

Quando mi date il certificato di laurea?

Mi occupo di progettazione d'impianti petrolchimici.

Mi occupo si strumentazione ottica

Per poter cercare un impiego nel settore "fisica sanitaria" e' obbligatoria la specializzazione.

Lavoro nel campo dell'editoria

Lavoro nel campo dell'editoria.

Io ho un lavoro fisso e ben retribuito,ma per il quale sarebbe sufficiente un diploma.

La preparazione universitaria verso i problemi del mondo e' praticamente nulla.L'universita' si e' mostrata un pianeta a parte e piu' della laurea sono state le esperienze lavorative a formare la mia cultura.

Per il mondo del lavoro la laurea in fisica non serve assolutamente a niente. Il lavoro che svolgo non mi piace, non mi interessa,non centra niente con quello che avrei voluto fare.