La passione per la fisica mi e' comunque rimasta. Tuttavia, se dovessi nuovamente iscrivermi all'universita', sceglierei un corso di laurea con maggiori agganci al mondo del lavoro. Purtroppo e' necessario mangiare ogni giorno !!!

A qundo l'abolizione del dottorato di ricerca e delle assunzioni tramite concorso ???

La laurea non mi e' stata necessaria per l'occupazione, nel senso che svolgo un lavoro in cui le conoscenze di fisica non vengono utilizzate. Resta il fatto che mi e' stata fondamentale quanto al curriculum e in quanto mi ha permesso di conoscere strumenti informatici estremamente utili.

Mi farebbe piacere avere i risultati di questa ricerca.

Forse l'esistenza di un albo dei Fisici permetterebbe un migliore riconoscimento della figura del fisico anche fuori dalla ricerca.

Sto attualmente frequentando il dottorato di ricerca presso la SISSA - Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati- Trieste

Sto frequentando il dottorato alla SISSA dal novembre 1996

Sto svolgendo attivita' di lavoro autonomo pagato a prestazione o a contratto. Le risposte sul tipo di occupazione vanno lette in questo senso: vorrei far notare che il questionario non tiene conto della tipologia di contratti presenti attualmente nel mondo del lavoro ( collaborazioni occasionali, collaborazioni coordinate continuative, consulenze,... ) e del fatto che un fisico che non rimane in Universita' deve adattarsi a far altro ( o scegliere di far altro).

Dal giugno 96 al marzo 97 ho avuto un contratto a tempo determinato per mia scelta, non per decisione del mio datore di lavoro: quindi il mio lavoro non e' mai stato precario !!!

Penso, tutto sommato, di essere una persona molto fortunata. Il fatto che abbia un lavoro dipende solo da un insieme illimitato di fortuite coincidenze, suppongo !!!

Ritengo estremamente utile un albo professionale per esercitare la libera professione.

Quando faccio un lavoro vorrei evitare questi due aspetti: PERBENISMO DI FACCIATA e ATTEGGIAMENTI MILITARI E PSEUDOMILITARI. Non tollero la COMPETITIVITA' quando diventa sinonimo di MANIA DI GRANDEZZA !!!

Problemi: la laurea in fisica non e' sufficientemente riconosciuta come qualcosa di formativo per la creativita' e la flessibilita' ( possibilita' di lavorare nei piu' diversi settori della ricerca) rispetto ad esempio ad altre facolta' (ingegneria , chimica).

Naturalmente, se c'e' bisogno di una statistica, questo significa che l'ambiente accademico non sa nulla dei propri allievi. Questo significa pure che gli stessi professori non hanno un'idea di quali siano gli sbocchi professionali per giovanifisici. Propongo una contro statistica: 1) Qual e' la percentuale di laureati che sono stati aiutati o indirizzati da un professore del dipartimento di fisica ? 2) Quanti nuovi sbocchi di ricerca ( naturalmente per giovani fisici) e' riuscito a creare il dipartimento di fisica? Quanti laureati vi sono conferiti ? 3) Qual e' la flessibilita' nei programmi di insegnamento rispetto ai nuovi settori di ricerca ? Credo che i professori abbiano il dovere morale di dire agli studenti di fisica quale sia il vero stato delle cose: la ricerca non ha fondi, spesso e' pure rallentata da meschini giochetti sotterranei ed in questo clima un professore (tra impegni di ricerca e impegni burocratici ed accademici) non ha ne tempo ne voglia di assumersi il carico di indirizzare o consigliare o aiutare uno studente che e' in tesi. Dite la verita', cosi' gli studenti potranno scegliere il loro futuro ed inoltre si potra' risparmiare un'altro inutile sondaggio ( che immagino qualche collega abbia trovato pure irritante !!!).

forte incertezza per il futuro

La laurea in fisica non e' rilevante, pero' mi da' gli strumenti per affrontare con competenza il nuovo ambiente di lavoro in cui opero ( la meccanica intesa come progettazione e realizzazione di stampi). Non e' rilevante, perche' e' sufficiente una buona base di cultura scientifica, quindi indipendente dal tipo di laurea scientifica !!!

Sono iscritta al terzo anno di dottorato.

Per la prima occupazione non saltuaria nel mondo del lavoro e' stata determinante la frequenza ad un corso di specializzazione.

La laurea in Fisica e' rilevante solo nel senso che senza una laurea in campo scientifico la mia domanda non sarebbe stata presa in considerazione.

Purtroppo tanti anni di studio hanno contribuito soltanto ad una generale cultura personale. Ritengo che i contatti con il mondo della ricerca applicata industriale vadano moltiplicati ( mi sembrano inesistenti). Resta comunque ( la fisica ) la regina delle scienze e quindi una splendida disciplina. Sono orgoglioso di essere laureato in fisica !!!

La situazione occupazionale, nell'ambito della ricerca scientifica, mi pare cosi' disastrosa che l'unica cosa che mi sento di consigliare e' una campagna per scoraggiare i giovani, che rischiano di perdere quattro anni di vita per un dottorato assolutamente inutile. Mi sembra inoltre che la situazione sia in peggioramento progressivo.

E' stato molto utile per il posto di lavoro l'approfondimento di linguaggi di programmazione avuto durante la tesi.

Attualmente usufruisco di borsa di studio INFN presso i laboratori Nazionali di Legnaro.

Se tornassi indietro mi iscriverei alla facolta' di lettere dato che la possibilita' di trovare un lavoro corrispondente al tipo di laurea e' la stessa !!!

Ho trovato molte difficolta' nel reperire informazioni sui possibili sbocchi professionali per laureati in Fisica. Sarei molto interessato a conoscere i risultati di questa indagine conoscitiva.

La mia "occupazione a tempo determinato" e' la borsa di studio per concludere il quarto anno di dottorato in matematica.

Per il tipo di lavoro che ho trovato e' stata fondamentale la tesi di laurea per le conoscenze, di tipo tecnico che tuttora uso, mentre e' stato di scarsissima utilita' l'iter degli esami da me sostenuti ( nessuno di questi aveva conoscenze di informatica all'interno dei programmi d'esame).

Al di fuori dell'ambito universitario, il nostro corso di laurea gode di poca riconoscenza.

Conto di acquisire, durante questo periodo di dottorato, abilita' e conoscenze ben spendibili per una occupazione anche al di fuori del mondo universitario.

A Vicenza sto facendo volontariato presso l'ospedale (servizio di fisica sanitaria).

Per la mia attuale occupazione una laurea in fisica non e' indispensabile; una laurea in qualsiasi altra facolta' scientifica sarebbe stata sufficiente.

Penso che un laureato in fisica, specie se ad indirizzo applicativo, dovrebbe uscire dall'universita' con maggiori competenze legate al mondo del lavoro. Le conoscenze, troppo teoriche, sono dofficilmente spendibili e spesso vengono preferiti i laureati in Ingegneria, proverbialmente (!!!) molto piu' concreti.

Trovo inutile ribadire l'utilita' di un albo dei laureati in fisica.

Per alcuni anni ho abbandonato lo studio, mancandomi un solo esame. Poi per soddisfazione personale, grazie alla spinta della moglie, ho voluto laurearmi; e tutto sommato, penso di aver fatto la cosa giusta.

Prima di vincere la borsa di dottorato le mie ricerche per un impiego nell'ambito dell'industria non hanno dato esito positivo.

Durante il corso di laurea non e' mai stata data una seria e ONESTA informazione sui reali sbocchi occupazionali.

Scelsi fisica pensando di fare l'insegnante, pertanto scelsi anche l'indirizzo didattico. Visto che la scuola si stava saturando, scelsi una tesi sperimentale per aprirmi qualche possibilita' in piu' per il lavoro. Una volta laureata ho scoperto che con la sola laurea in fisica e' quasi impossibile trovare impiego dipendente. Mi sono data da fare per crearmi un lavoro.

Un anno all'universita' del Kent (Erasmus). Molto interessante per confrontare metodologie di insegnamento e di apprendimento. L'italia non regge il confronto !!!

Il mio corso di specializazione post-laurea e' in fisica sanitaria, conseguito presso altra sede universitaria (FI) in quanto ancora mancante nell'universita' di padova. Grave carenza, considerati gli sviluppi che attualmente questo settore propone.

Nonostante la mia atuale occupazione, posso testimoniare una certa diffidenza nei confronti della laurea in fisica daparte del mondo dell'industria.

Svolgo servizio militare come sottotenente d'artiglieria.

Difficolta' nel continuare la ricerca universitaria in Italia. Migliori possibilita' in USA.

Ho avuto, prima dell'attuale impiego, due esperienze lavorative: una nel campo della meteorologia e l'altra nella consulenza aziendale. E' probabile che nel prossimo anno affianchero' all'attivita' di ricerca l'esperienza del Phd.

Sono utilizzata nei lavori socialmente utili, senza contributi pagati e gli stessi diritti per un rapporto di lavoro subordinato. Vorrei insegnare, ma attualmente pare non vi sia alcuna possibilita'.

In base alla mia esperienza posso dire che la laurea in fisica e' assolutamente irrilevante per un impiego presso le industrie.

Se avessi saputo che trovare lavoro con la laurea in fisica e' cosi' difficile .... forse non l'avrei fatta !!! Il mio attuale lavoro prevede due anni di "formazione-lavoro" e poi non si sa' !!!

Il mercato del lavoro attuale non offre nessuna opportunita' ai laureati in fisica che non sia l'insegnamento.

Studiare per risolvere problemi concreti legati all'attivita' professionale puo' essere entusiasmante; ma dopo la laurea dovere ancora studiare per superare ulteriori esami e vincere concorsi e' avvilente. Percio', avendo anche un'attivita' lavorativa, ho rinunciato a qualsiasi tentativo di entrare nel meraviglioso mondo della fisica.

La laurea in fisica, unita a conoscenze e competenze maturate prima, durante e dopo la laurea stessa, sarebbe per me rilevante se fosseistituito l'albo dei dottori in fisica.

Con la laurea in fisica e dottorato e' piu' facile trovare lavoro all'estero che non in italia: poche aziende fanno ricerca e riconoscono il dottorato.

La fisica sanitaria non offre molti piu' sbocchi di un qualsiasi altro indirizzo.

A ottobre 1998 mi finisce la borsa di dottorato (ciclo x).

Ho seguito un corso di sei mesi organizzato dal C.U.O.A. sulla sicurezza. Inoltre ho frequentato un altro corso con l'istituto italiano della saldatura per il conseguimento del diploma di "European Welding Technologist".

Sto svolgendo il dottorato in Energetica presso il consorzioRFX, al C.N.R. di Padova, con studi e ricerche nella fusione termonucleare controllata; in particolare mi occupo dell'analisi dei dati misurati con tecniche tomografiche nel campo dei raggi x soffici.

In Belgio il dottorato e' un lavoro equiparato al nostro ruolo di assistente,per cui io appaio come dipendente dell'universita' belga.

In Italia non c'e' bisogno di dottori di ricerca.

La laurea in fisica non e' strettamente rilevante nella mia attuale occupazione, tuttavia molte conoscenze acquisite durante il corso di laurea e il metodo di ragionamento, si rilevano utili nelle situazioni piu' diverse. Attualmente sono collaboratore esterno del museo civico di Rovereto (TN) per la gestione e lo sfruttamento del planetario e dell'osservatorio di monte Zugna.

L' assunzione richiedeva una laurea scientifica o economia-commerciale.

Durante il periodo universitario ho conseguito il diploma in pianoforte principale (10 anni). Il primo vero anno in cui ho un lavoro continuativo, anche se a tempo determinato, e' il presente anno scolastico 1997/98, anno in cui svolgo la mia prima supplenza fino a giugno. L'attivita' in ospedale come fisica sanitaria e' stata scoraggiata dall'introduzione dell'obbligo della frequenza di scuole di specializzazione, senza l'adeguata serie di posti disponibili, nonche' dall'incertezza sulle possibilita' reali di occupazione a media scadenza.

La laurea in fisica e' completamente staccata dal mondo del lavoro e prepara esclusivamente alla ricerca universitaria; in pratica se non si prosegue col dottorato, una laurea in fisica, per come sono strutturate le cose adesso, e' inutile; tanto vale fare ingegneria o statistica.

La mia occupazione attuale e' l'attivita' che svolgo nell'ambito della borsa INFN; non so se sia un'occupazione lavorativa in senso stretto.

Ho trovato, anche tra i miei ex compagni di corso, che la laurea in fisica e' rilevante ed apprezzata nel mondo del lavoro piu' per la "forma mentis" che per la preparazione scientifica che e' in grado di dare.

La laurea in fisica non mi ha permesso, fino a questo momento, di trovare un lavoro qualificato nel settore tecnico-scientifico presso le industrie della mia provincia.

Mi ha molto contrariata constatare che in questa scheda on si sia voluto distinguere una tesi "storica di ricerca" da una tesi compilativa !!! E' questo il sintomo di uno sbocco professionale inesistente per un fisico nel nostro paese ?

L'unica guida che ho avuto durante gli studi e' stata la mia "passione" per la fisica: ho avuto pochissimi aiuti, intesi come assistenza ed indirizzo, da parte dei professori, anche durante la tesi. Dopo la laurea mi sono ritrovato in un mondo completamente nuovo, ancora piu' solo, senza una preparazione sistematica per risolvere i problemi pratici e concreti della vita lavorativa. Cercate, per favore, di lavorare per produrre posti di lavoro, non per raccontare la favola dello scienziato geniale a giovani immaturi.

Faccio il dottorato qui a Padova, non abito piu' a Este (PD) dive mi avete mandato la lettera, bensi' a Verona: Denis Bastieri via Cristofoli n.40 37138 VERONA

La progettazione e l'ingegneria degli impianti petroliferi consiste nello studio delle dilatazioni termiche dei tubi con un sistema di macchine vibranti e' rilevante conoscere la fisica classica, un po' di algoritmi e l'ottimizzazione dei modelli matematici.

Attualmente iscritta al terzo anno del corso di dottorato (XI ciclo).

Non solo la laurea in fisica e' rilevante, ma anche il Ph.D ( conseguito alla SISSA nel novembre 97 )e' stato requisito, cosa rara o "nuova", per il mercato del lavoro italiano.

Sono contento che vengano effettuate questo tipo di indagini sul futuro lavorativo dei laureati in fisica, ma mi auguro soprattutto che possano essere un primo valido strumento per orientare il grosso dell'attivita' universitaria nel difficile compito di "formare" gli studentie prepararli ad un futuro lavorativo reale.

Sono in cerca di un'occupazione stabile presso un ente qualsiasi da circa tre anni.

Attualmente dottorando (da novembre 1996, XII ciclo ) non ho mai cercato occupazione stabile o a tempo determinato.

Nella societa' di informatica presso cui lavoro e in particolare nel mio gruppo di sviluppo e' assunto uno studente di fisica di Padova e nell'ultimo anno sono passati altri due neolaureati in fisica di Padova che pero' non hanno superato il periodo di prova.

Prima laurea compiuta presso l'Universita' di Bucarest-Romania nel 1988, facolta' di ingegneria fisica, specialita' nucleare.

La mia attuale impressione e' che la laurea in fisica sia prevalentemente ininfluente nella ricerca dell'occupazione. Certamente piu' qualificanti le lauree con un albo professionale alle spalle ( vedi Ingegneria ....).

Nonostante io abbia una occupazione stabile, continuo a cercare un lavoro piu' aderente alla laurea in fisica: mancano proprio le opportunita' (almenno in Italia ).

Il lavoro riguarda sviluppo e test di sistemi di riconoscimento difetti in fiale e flaconi di prodotti farmaceutici. Si tratta quindi anche di lavoro di ricerca.

Per la mia occupazione la laurea in fisica e' equivalente ad una in ingegneria elettronica.

Trovo indispensabile un maggior collegamento tra ricerca e industria, Penso che mi sarebbe stato molto utile avere gia' conoscenze del mondo dell'industria e della produzione.

La prima occupazioe cui si fa riferimento e' stata una supplenza annuale presso un istituto secondario.

Per il mio attuale lavoro era comunque richiesta (e obbligatoria ) una laurea in materie scientifiche ( ingegneria, informatica, matematica e fisica ).

1) Trovo assurdo che non esista un corso di informatica e/o programmazione 2) Ridurre la mole degli esami per permettere alle persone di laurearsi in un tempo realistico (come succede nel resto d'Europa) 3) Sarebbe interessante incentivare il rapporto con le industrie, introducendo degli stages estivi gratuiti di due o tre mesi ( come avviene in Francia ).

Sarebbe opportuna una preparazione informatica durante il corso di laurea.

Sto svolgendo il dottorato all'Universita' di Parma.

Informate in dettaglio i ragazzi del primo anno in modo che possano farsi un'idea su quali prospettive offra loro il futuro e se valga la pena di continuare. Il formulariova gia' in questa direzione: come passo in avanti, potreste invitare a tenere un seminario soprattutto i neo-occupati nell'industria affinche' spieghino come abbiano trovato lavoro e in che cosa consista.

Conclusione servizio militare nella seconda decade di febbraio 1998.

Il dottorato deve essere revisionato Non offre piu' alcuna garanzia a coloro che aspirano al settore della ricerca.

Laurea troppo lontana dalla realta' del mondo del lavoro. Mancanza di un albo professionale.

Ricopro mansione di turnista previsore meteorologo presso il centro sperimentale per l'idrologia e la meteorologia (C.S.I.M.).

Nell'azienda, che commercia in strumentazione scientifica di alto livello, sono presenti due laboratori, nei quali si compiono ricerche sui materiali per conto terzi, si eseguono riparazioni, si rilasciano certificati di taratura degli strumenti, ecc...

Sinceramente sto pensando seriamente di abbandonare la scuola. L'insegnamento e' abbastanza svalutato e non da le sufficienti soddisfazioni.

Impiego presso l'azienda in cui ho svolto uno stage di tre mesi (maggio-luglio 1997) nell'ambito del programma europeo "Leonardo da Vinci".

Non ho attualmente terminato ne' dottorato, ne' servizio di leva.

Al momento non ho occupazione in quanto ho appena terminato il dottorato di ricerca in fisica presso l'Universita' di Padova.

1) Sarebbe vantaggioso e utile istituire l'ordine dei fisici o altro di simile che permetta al fisico di equipararsi, per quanto riguarda le opportunita', all'Ingegnere. Cio' e' importante in particolar modo nel settore privato. 2) Creare degli agganci con il mondo del lavoro ( aziende pubbliche e private ) durante gli ultimi anni del corso di laurea per focalizzare meglio ip percorso di studi verso le richieste del settore lavoro.

Qulla attuale e' la quarta occupazione a tempo determinato: per le prime due non era fondamentale la laurea in fisica (anche se gradita la preparazione scientifica), nella terza ( vendita di strumentazione scientifica) invece si'.

La laurea in fisica non ha nessun valore al di fuori della ricerca. Quindi dovrebbe essere istituito un numero chiuso pari alle solo esigenze della ricerca.

La laurea in fisica e' rilevante soprattutto per l'impostazione mentale che crea e per specifici argomenti di igiene ambientale del lavoro.

Probabilmente se restavo in Italia a quest'ora stavo ancora facendo la baby sitter o dando ripetizioni di matematica.....

Dottorato in Ingegneria navale, XII ciclo.