Attività di Ricerca


LIDAR

Altra strumentazione  per l'atmosfera



Il gruppo di Elettronica Quantistica del Dipartimento di Fisica dell'Università di Lecce ha iniziato nel 1998  la realizzazione di un sistema  LIDAR per il monitoraggio atmosferico. Attualmente il sistema e'  configurato per la misura delle caratteristiche ottiche degli aerosol (retrodiffusione ed estinzione) e del rapporto di mescolamento del  vapore acqueo.  Nel corso del triennio 2000-2002  abbiamo partecipato al progetto EARLINET, una rete europea di sistemi LIDAR per  lo studio degli aerosol. Esso rappresenta il  primo tentativo di realizzare una climatologia degli aerosol  su scala continentale. Per dettagli e per la consultazione della base di dati (uso limitato) si può consultare  il sito del progetto


Descrizione del sistema.

                                        Artwork di Giovanni Torsello (1999)

Il LIDAR  si compone di un laser a eccimeri, un telescopio e un sistema ottico, un sistema di rivelazione e acquisizione del segnale. Gli impulsi hanno una durata temporale di circa 20 ns, con un'energia  tipica di 100 mJ. La frequenza di  ripetizione puo' arrivare a 100 Hz.  La configurazione della cavità laser è del tipo instabile, con uno specchio concavo e uno specchio piano. Questa configurazione consente di ridurre la divergenza del fascio.

Il fascio è inviato nell'asse di un telescopio di tipo newtoniano, con uno specchio di 33 cm di diametro, e lunghezza focale 120 cm.

La luce diffusa è raccolta dal telescopio, collimata attraverso una lente, e successivamente separata in diverse lunghezze d'onda.

Una prima separazione  è ottenuta con uno specchio dicroico operante a 45°, che fa passare la lunghezza d'onda di 402 nm, corrispondente allo scattering raman del vapore acqueo, e riflette le lunghezze d'onda minori. Questa parte di fascio e' successivamente divisa in due da un quarzo in modo che circa l'8% della luce sia riflessa e il resto trasmessa.

Questi tre fasci sono analizzati spettralmente con  tre monocromatori.  Sui fotomoltiplicatori all'uscita di questi monocromatori abbiamo quindi 3 diversi segnali, corrispondenti alle lunghezze d'onda di 351, 382 e 402 nm, ovvero la lunghezza d'onda corrispondente alla diffusione elastica, la diffusione Raman delle molecole d'Azoto e la diffusione Raman delle molecole di vapore acqueo.

I segnali vengono registrati con la tecnica del conteggio dei fotoni. Per il segnale elastico, che è molto più grande di quelli Raman, si usa  anche una rivelazione analogica/digitale per evitare problemi di saturazione alle basse quote.


Questi segnali vengono mediati per il tempo desiderato e poi  immagazzinati nel computer che gestisce l'esperimento.

Le informazioni che si possono trarre da questi segnali sono:

a) dal segnale elastico da solo è possibile avere informazioni sull'altezza del bondary layer e informazioni qualitative sulla distribuzione degli aerosol

b) dal segnale Raman dell'azoto è possibile  conoscere il coefficiente di estinzione totale e degli aerosol

c) dall'analisi simultanea del segnale elastico e del Raman dell'Azoto è possibile ottenere informazioni quantitative sul coefficiente di backscattering.

d) dall'analisi simultanea del segnale Raman dell'Azoto e del segnale Raman del vapore acqueo e' possibile ottenere la misura del rapporto di mescolamento del vapore acqueo.


 I risultati  iniziali  di queste misure sistematiche  stanno per essere pubblicati  in:

Applied Optics (2003) : preprint  PDF

Journal of Geophysical Research 2003 : preprint  PDF


e sono stati presentati ad alcune conferenze,  tra cui:

SPIE Remote Sensing, 23-27 Settembre 2002, Creta, Grecia  (presentazione)

ILRC 2002,8-12 Luglio 2002, Quebec, Canada , ( poster  PDF)


Fotometro solare

Nel Marzo 2003 è stato acquisito  un  fotometro solare automatico. Questo strumento misura l'intensità della  radiazione solare, diretta o diffusa, a diverse lunghezze d'onda. Queste informazioni possono essere utilizzate per  calcolare alcune caratteristiche dell'atmosfera legate ai suoi componenti variabili, come il carico aerosolico e la quantità  di vapore acqueo. 

                           

L'immagine mostra  il fotometro solare (al centro della foto) montato sulla terrazza del Dipartimento di Fisica. In primo piano il sistema di controllo. Il fotometro può ruotare nel piano zenitale e azimutale in modo da  effettuare, a orari prestabiliti, misure dirette della radiazione solare, da cui si può dedurre lo spessore ottico dell'atmosfera, e misure della brillanza del cielo a diversi angoli. Tramite diversi filtri interferenziali  queste misure sono fatte a diverse lunghezze d'onda.
Questi dati vengono trasmessi con una antenna satellitare al Goddard Space Flight Center della NASA, sede del progetto AERONET.
Questo progetto è una rete mondiale di fotometri di questo tipo per lo studio degli aerosol su scala mondiale.