From: SMTP%"Antonio.Rossi@bo.infn.it" 27-SEP-1998 13:57:41.66 To: ANNI CC: Subj: relazione Conf. Presidi Facolta` Scienze Date: Sun, 27 Sep 1998 12:54:29 +0100 From: "Antonio Rossi. Tel: +39 51 6305231" To: raricci@lnl.infn.it, castellani@to.infn.it, villani@ba.infn.it, rossi@bo.infn.it, spiga@vaxca2.unica.it, decrescenzi@campus.unicam.it, Giovanni.LoBianco@mi.infn.it, a.foti@ct.infn.it X-Vmsmail-To: @U_PRES_CCDL.DIS Message-Id: <980927125429.404b1949@bo.infn.it> Subject: relazione Conf. Presidi Facolta` Scienze Caro Collega, il 16 settembre si e` tenuta a Roma una seduta della Conferenza dei Presidi delle Facolta` di Scienze e affini. Qui sotto troverai una relazione di Pupillo, Presidente della Conferenza, su quanto emerso in quella seduta. Tieni presente che in quella occasione circolava un bozza di II nota di indirizzo molto preliminare e in alcuni punti diversa da quella (ancora preliminare) uscita alcuni giorni dopo (es. non erano previsti i D.U., che poi sono stati riintrodotti). Cordiali saluti. Antonio Rossi ---------------------------------------------------------------------- CONFERENZA DEI PRESIDI E PRESIDENTI DELLE FACOLTA' DI SCIENZE MFN E DELLE FACOLTA' AFFINI ANNOTAZIONI SULLA II NOTA D'INDIRIZZO DEL MURST La risoluzione dei Ministri europei dell'istruzione (Sorbona, 25.5.1998) e' stata giudicata nel complesso positivamente dalla Conferenza dei Presidi di Scienze e dalle rappresentanze dei Presidenti dei corsi di studio. La Conferenza si e' riunita per affrontare questo tema piu' volte negli ultimi mesi con un dibattito ampio, ancorche' non esaustivo, in attesa del documento d'indirizzo ministeriale che interpreta gli orientamenti dell'intesa di Parigi. La Conferenza puo' ora esprimere un parere preliminare sulla Seconda Nota d'indirizzo. La Conferenza riconosce innanzitutto che, individuandosi nel diploma universitario di I livello - l'elemento fondante della formazione, il periodo dedicato alla tesi di laurea non puo' che essere rinviato al II livello (facilitando in tal modo la normalizzazione della durata degli studi). Inoltre, l'iter formativo potrebbe puo' essere ulteriormente razionalizzato nella misura in cui si consentisse che diversi percorsi di II livello (e non solo la laurea) potessero prendere l'avvio non appena lo studente abbia conseguito il diploma. Simili ipotesi del resto circolavano da tempo in ambienti della Facolta' ed erano state di recente riportate all'attenzione dei Presidi. Il fatto che la vigente legge preveda solamente un diploma di I livello triennale, la laurea ed eventualmente un dottorato (o una Scuola di specializzazione) successivo a quest'ultima, non deve impedire una riflessione circa la natura e la necessita' dei vari titoli e gradi della formazione, in vista di un accorciamento dei cicli formativi e di possibili modifiche della legislazione. Sembra comunque opportuno che il titolo di I livello sia unico. A proposito del documento della Commissione Martinotti (1997), la Conferenza ne considera tuttora valide alcune indicazioni: dal recepimento del sistema dei crediti, alla contrattualita' della formazione, alla flessibilita' degli ordinamenti di Facolta' in relazione alle macroaree, alla necessita' di formazione ricorrente ed altro. La Conferenza auspica l'approvazione della legge per i cicli scolastici, con l'abbreviazione della durata della istruzione secondaria, e giudica positivamente la formazione di tecnici intermedi in strutture post-secondarie di natura mista (FIS), con la partecipazione e la garanzia dell'Universita'. In particolare la Conferenza ha espresso i seguenti pareri sulle modalita' didattiche previste dalla seconda Nota d'indirizzo per la nuova didattica universitaria: - parere favorevole al modello su 180 crediti per il titolo universitario di I livello, con 60 crediti destinabili ad elementi di professionalizzazione; - parere favorevole a identificare un limite massimo di 600 ore per anno di attivita' didattica "frontale"; - parere contrario a ogni rigida equivalenza dei crediti didattici in termini orari, dovendosi invece demandare alle strutture didattiche responsabili ogni giudizio circa i crediti da attribuire per i singoli insegnamenti; - parere contrario all'ipotesi di un anno iniziale uguale per tutti gli studenti della Facolta', in ragione della forte diversita' dei corsi di studio; - parere favorevole alla individuazione di periodi didattici comuni e di raccordi trasversali all'interno della Facolta' e fra Facolta' e macroaree diverse, secondo intese bilaterali da sviluppare; - parere favorevole all'inserimento in tutti i livelli di studio di elementi di conoscenza del mondo del lavoro; - parere favorevole, in linea di principio, all'inizio delle principali attivita' didattiche di II ciclo subito dopo la conclusione del I livello di studio. La Conferenza ha espresso i seguenti pareri sull'Area Scientifica e Scientifico-Tecnologica: - parere favorevole a che le denominazioni delle Facolta' di Scienze MFN e delle Facolta' affini possano essere, nell'ambito dell'Area, piu' varie di quanto siano attualmente, anche a riconoscimento dei nuovi corsi di studio istituiti nelle ultime decadi nonche' della loro intrinseca diversita'; - parere favorevole all'inclusione nella stessa Area delle Facolta' di Agraria, con possibili interazioni didattiche e scientifiche anche in settori specifici di avanguardia (come ambiente e biotecnologie); - parere favorevole in linea di principio alla possibilita' di un inserimento nella stessa Area di altre Facolta' scientifiche, alcune delle quali (come Scienze Statistiche, Psicologia e Scienze Motorie) non risultano fino ad oggi inalveate in altre macroaree. La Conferenza inoltre chiede con forza che i riconoscimenti di crediti didattici e di esami fra corsi di studio e Facolta', anche di macroaree differenti, siano in futuro liberalizzati ed ampi. Cio' deve essere sanzionato dalla seconda Nota d'indirizzo e dalle normative specifiche (Criteri didattici delle Aree) secondo un principio di reciprocita', superando le barriere artificiali fra Facolta'. Primo livello La Conferenza riconosce che il percorso formativo triennale di I livello deve portare a un diploma universitario subito spendibile, ovvero che si ponga nell'ottica del proseguimento degli studi nel II livello, assicurando comunque che la durata reale degli studi sia pari a quella legale. I criteri d'Area dovranno riportare gli obiettivi formativi e indicazioni circa i contenuti e i settori didattici dei corsi di diploma. La Conferenza ritiene che nuovi titoli di diploma non dovrebbero, almeno per ora, essere conferiti "motu proprio" dalle singole Universita'. Sono prevedibili insegnamenti organizzati fondamentalmente su unita' didattiche di circa 40 ore, con moduli interni o accorpamenti di moduli, con l'adozione generale dei semestri secondo quanto convenuto nella dichiarazione della Sorbona. Rispetto al problema dei contenuti degli insegnamenti, si riconosce che si dovra' adottare largamente un modello didattico che comporti approfondimenti in tempi e moduli successivi. La Conferenza riconosce tuttavia che occorre salvaguardare anche uno spazio didattico rivolto a studenti piu' motivati all'approfondimento e alla ricerca. Il certificato universitario di base avrebbe oggi scarso significato nel contesto di un diploma triennale. Tuttavia si ritiene che le Universita' potrebbero rilasciare un certificato intermedio degli studi seguiti, soprattutto in caso di modifiche del percorso (ad es., cambio di Facolta'), o per favorire articolazioni didattiche locali o percorsi comuni, o da riutilizzare nel caso di una ripresa degli studi anche in ambito del tutto differente (formazione ricorrente). Gli attestati di diploma di I livello porteranno specifiche notazioni del curricolo seguito. Secondo livello La Conferenza non ha ancora avuto modo di discutere in modo organico le importanti tematiche poste dalla seconda Nota d'indirizzo riguardo al II livello di studi. In tale contesto, comunque, sono stati gia' dibattuti molti argomenti di interesse. In particolare la Conferenza ritiene necessaria per l'Area Scientifica e Scientifico-Tecnologica una molteplicita' di scelte didattiche di II livello, con una pronunciata diversificazione e finalizzazione delle scelte formative. La Conferenza inoltre ritiene che nel II livello possa essere assunto il principio del numero programmato degli accessi, da affidare alle Universita'. Laurea. La durata di questi studi, tendenzialmente biennale, deve tuttavia poter variare in relazione alla quantita' di crediti riconosciuti o alla necessita' di acquisire specifiche = professionalita'. Il numero di lauree dovrebbe essere elevato. Si ritiene che le lauree per l'Area Scientifica e Scientifico-Tecnologica - oltre a quelle di Agraria e delle eventuali altre Facolta' che ne verranno a far parte - possano essere: a) quelle corrispondenti alle 13 esistenti nella Facolta' (Astronomia, Biotecnologie industriali e agroindustriali, Chimica, Chimica industriale, Fisica, Informatica, Matematica, Sc. Ambientali, Sc. Biologiche, Sc. dei materiali, Sc. Geologiche, Sc. Naturali, Sc. Nautiche), con denominazioni eventualmente variate; b) quelle di nuova concezione finalizzate a professionalita' specifiche e proposte dagli Atenei (sarebbe opportuno un parere del CUN circa le finalita' e l'utilita' delle stesse); c) lauree multidisciplinari, alcune delle quali potrebbero essere indirizzate all'insegnamento. Dottorato. La durata del dottorato di ricerca puo' essere quadriennale come viene proposto nella seconda Nota ministeriale, con l'inserimento di elementi formativi specifici. Ricordando il punto delicato, nella dichiarazione della Sorbona, in cui si adombra un parallelismo temporale fra laurea (master) e dottorato di ricerca, sembra che l'accesso al dottorato in linea di principio potrebbe essere aperto (compatibilmente con le leggi vigenti, o con loro future modifiche) non solo ai laureati di II livello, ma in avvenire anche ai diplomati di I livello e ai laureandi di II livello (in tal caso con il riconoscimento di crediti e la corrispondente abbreviazione del periodo di dottorato). In questo contesto e' stata anche discussa l'ipotesi di insegnamenti in comune fra i due percorsi formativi del II livello (laurea e dottorato), o di un anno o addirittura un biennio iniziale comune. Scuole di specializzazione. La Conferenza ritiene, in sintonia con la Nota, che queste non dovrebbero essere di lunga durata (2 anni). Attualmente quelle di area sanitaria - che riguardano fra gli altri biologi, chimici e fisici - sono di 4-5 anni; la Conferenza ritiene che questa durata sia eccessiva, se non forse per i medici specialisti, ed auspica una conseguente azione correttiva in sede europea. Si sottolinea l'importanza di questo problema, visto tra l'altro l'elevato numero attuale di dipendenti del Sistema sanitario laureati in discipline della Facolta' (oltre 10000 addetti). Ci si e' chiesti se in luogo di alcune Scuole non si potrebbero spesso attivare lauree specifiche. La durata di alcune Scuole, in ogni caso, puo' sicuramente diminuire in relazione ai crediti conseguiti nella laurea specifica. La Conferenza infine richiama l'attenzione sulla particolare situazione normativa dei laureati della Facolta', una parte consistente dei quali aderiscono a tre Ordini professionali (dei Biologi, dei Chimici, dei Geologi) o ad Albi. Le innovazioni del sistema formativo che si stanno avviando devono tener conto di questa realta' e trovare il giusto contemperamento delle esigenze di riforma didattica, nonche' di evoluzione del sistema professionale, con l'articolato sistema giuridico professionale attualmente esistente. Se mancasse la dovuta attenzione del governo e del parlamento per questi problemi, si porrebbero le premesse di una crescente confusione normativa e quindi di probabili difficolta' quando si dovra' compiutamente realizzare il piu' articolato sistema formativo universitario, che si sta oggi delineando.