Ritengo doveroso rispondere alla domanda fattami da Claudio Garola che ho incorrettamente interpretato durante l'incontro del 19/10. Potrei percorrere i due metri che separano i nostri uffici e comunicare verbalmente con Claudio, ma forse questa risposta interessa anche altri partecipanti alla riunione, e lo scopo di questa pagina di FORUM e' proprio quello di coinvolgere in questa discussione anche altrer persone.
Concordo con Claudio quando afferma che il confronto con i dati
sperimentali mette in discussione le leggi empiriche
di una teoria e non le sue entita' teoriche.
Il caso che ho presentato, riguardante il ruolo della forza a tre
corpi nelle teorie a molticorpi, mi sembra un buon esempio di uso del
falsificazionismo nella scienza. In questa situazione il disaccordo
tra teoria e esperimento e' stato prima affrontato cambiando
(migliorando) l'interazione a due corpi. Questo significa che la
responsabilita' del disaccordo e' stata prima attribuita alle
condizioni al contorno utilizzate e non alle leggi che stanno alla
base della teoria. Solo dopo essersi resi conto del fallimento di
questa procedura si e' messa in dubbio una delle ipotesi della teoria,
guarda caso quella meno astratta, o piu' fenomenologica: l'assenza di
struttura interna nei protoni e neutroni.
L'altro aspetto studiato, e ancora sotto studio, riguarda il ruolo
degli effetti relativistici nella teoria. Anche in questo caso sono in
discussione le leggi empiriche. La struttura teorica di base
(validita' della meccanica quantistica, uso di funzioni d'onda per
descriviere stati del sistema, ecc. ) non e' mai stata messa in
discussione.
Traendo qualche conclusione da questo pezzo di storia della fisica dei molticorpi degli ultimi 20 anni, concluderei che il falsificazionismo viene applicato a livello di leggi empiriche che vengono modificate mentre le strutture portanti della teoria sono lasciate intatte.