Caro Nando,
ho letto con interesse il tuo intervento sul Forum di Semplice e
Complesso. Ti rispondo molto brevemente con alcune osservazioni, da
sviluppare eventualmente a voce.
    Sono d'accordo sulle tue critiche a un certo modo di insegnare la
matematica, sull'arroganza di alcuni fisici nella valutazione della
propria disciplina (associata spesso a una notevole rozzezza
epistemologica), sull'utilita' del dialogo fra studiosi di discipline
diverse, ecc.
    Ma, caro Boero, non mi sono mai sognato di sostenere che il
riduzionismo bastasse. Cio' che ho cercato di dire nel mio intervento
era, in sintesi, quanto segue.
(i) Anche in un'ottica riduzionista (se non la si banalizza ignorando
l'aspetto relazionale dei meccanismi interattivi) il tutto puo' essere
"piu' della somma delle parti". Il trovare quindi sistemi in cui cio'
accade non implica quindi di per se' che sia necessario abbandonare una
prospettiva riduzionista.
(ii) Neppure gli aspetti olistici della Meccanica Quantistica sono
incompatibili con una prospettiva riduzionista.
(iii) Non vedo quindi ragioni teoretiche che proibiscano tentativi di
tipo riduzionista anche in situazioni in cui "il tutto e' maggiore della
somma delle parti" o in cui compaia una visione olistica dei fenomeni
studiati.  Cio' non significa che tali tentativi (spesso motivati da
ragioni di unificazione, semplificazione, esplicativita', ecc.) siano
destinati al successo. Puo' accadere che essi siano impossibili di fatto
anche se possibili teoricamente, oppure che effettivamente vi siano
ragioni profonde e sconosciute per cui essi non possono riuscire. Ma
allo stato attuale delle conoscenze mi sembra che sia quanti affermano
che tutto possa (prima o poi) essere spiegato in termini riduzionistici,
sia quelli che sostengono che esistono fenomenologie intrinsecamente
irriducibili, facciano in sostanza atti di fede, anche se di tipo
opposto.
    In attesa di polemica e divertente risposta, ti saluto cordialmente.


Claudio.