Caro Giampaolo
Lasciami dire quanto mi sia piaciuto l'incontro dell'altra sera.
Nella discussione non ho saputo esprimere bene un
concetto che, con quello che gli Inglesi chiamano after-thought, posso
esprimere ora.
Lorenzo Vasanelli ha fornito l'esempio della scoperta di Nettuno per
dimostrare come un modello possa generare informazione e possa portare a
scoperte. In quel caso erano gli algoritmi che descrivevano le orbite dei
pianeti che, non essendo rispettati dalla reale orbitazione, ci hanno
suggerito l'esistenza di un perturbatore.
A questo modello ne ho affiancato
un altro, la previsione dell'esistenza di un anello mancante tra l'uomo e
altri animali (la solita scimmia) sulla base della teoria dell'evoluzione.
Teoria che è stata sviluppata senza alcun linguaggio matematico e che è
foriera di innovazione tanto quanto, se non di più, la teoria della
gravitazione universale, o quella della relatività.
Fin qui ho detto, durante la discussione, ma non sono arrivato in fondo. In
biologia si usa spessissimo il metodo comparativo. Da una parte ci sono
gli esperimenti, dall'altra ci sono le comparazioni.
L'anatomia comparata è
stata fondata da un paleontologo-zoologo, tale Cuvier.
Cuvier era in grado
di prevedere la struttura di un animale guardando piccoli frammenti
scheletrici. Poi si trovava lo scheletro completo nei giacimenti e,
perbacco, era come lo aveva previsto il buon Georges. Il tutto comparando
anatomie. Che poi è quel che facciamo quando descriviamo la biodiversità,
le specie. Ovviamente per far questo possiamo anche codificare i caratteri
e comparare le loro combinazioni per vedere chi è più simile a chi, e per
far questo usiamo la matematica (la statistica), ma si tratta di un
semplice strumento comparativo, non un generatore di idee e ipotesi, come
avviene nei modelli matematici. Purtroppo, mentre si insegna formalmente il
linguaggio matematico ai biologi (anche se io non ne sono convinto, di
solito si infliggono teoremi da studiare a memoria e si tralascia il
linguaggio, dicendo che uno capirà dopo), non si insegna altrettanto
formalmente il metodo comparativo. Si tratta di una carenza grave dei
biologi e non è assolutamente colpa dei matematici o dei fisici. Bé, I
fisici alla Zichichi hanno colpa perchè pensano di essere gli unici a
capire qualcosa, e che si capisce qualcosa solo se lo si può matematizzare.
Il buon pisquano non sa che esiste anche il metodo comparativo. Forse è un
po' colpa dei filosofi della scienza, che non stressano a sufficienza quel
che ho appena detto, attribuendo maggiore dignità ad un approccio rispetto
ad un altro.
Ancora ho sentito parlare di antiriduzionismo, di antimatematica, durante
la discussione. Mi spiace che qualcuno si senta attaccato. Non è mia
intenzione. Io difendo la dignità di un approccio alla scienza che molti o
ignorano o considerano con sufficienza (la seconda opzione è un corollario
della prima). Il solo pensare che ci sia altro, oltre alla matematica e al
riduzionismo, porta alcuni a pensare che si stia dicendo che tali
discipline e tali approcci vadano combattuti. Lungi da me, non sono mica
scemo. Dico solo che non sono i soli. E dico che chi crede che siano i soli
è un seguace di Zichichi. E per me non è un complimento.
Nando